domenica 1 giugno 2014

Return - Fourplay

Certo, non saranno stati fondamentali degli Europe, ma meriterebbero almeno la loro stessa considerazione ed invece... 
Beh, a parte il successo di massa nella loro terra natia, i norvegesi Return non hanno goduto della stessa esposizione internazionale dei più rinomati cugini svedesi, rimanendo relegati ad una posizione troppo marginale, e questo non certo per la pochezza delle loro pubblicazioni discografiche, soprattutto quelle del periodo mediano, tutt'altro.
In attività sin dal lontano 1985, la formazione con base operativa nella laboriosa Stagen, seppe costruirsi , nel giro di pochi anni, una solida reputazione, imperniata attorno ad una verve compositiva in continua evoluzione esponenziale, e ad album pregni di locuzioni melodiche come ad esempio il debutto “To the top”, ed il potenziale gioiello “Straight to the line”,
dai quale vennero estratti alcuni singoli che si piazzarono fra i primi posti della classifica di vendite, come ad esempio la celebre “Sing me a song”, anche perchè dotati di un innata propensione radiofonica, imperniata attorno a partiture di sano ed arioso melodic rock di matrice tipicamente statunitense, ed aperture vicine ad uno scandi-aor.
Uscito in un periodo non proprio memorabile, il 1991, ed anche per questo non pienamente apprezzato da pubblico e critica, il qui recensito “Fourplay”, è sicuramente un disco nel quale i nostri arrivarono a mettere in mostra, non solo quella maturità e quella progressione, figlie putative di quella presa di coscienza a livello globale, in precedenza solamente paventate, ma soprattutto un lotto di brani eterogeneo, atto a sottolineare il gusto compositivo e la verve poliedrica di un manipolo di musicisti che sapevano passare con disinvoltura dalle trame melodrammatiche dell'opener “Tell me (That you want to stay)”, al flavour gospel di “Thin Line”, dal potenziale dell'adolescenziale “Having Fun”, fino all'hard rock cromato, macchiato da reminiscenze funky di “Sleazy leazy”, senza far denotare nessun calo di tono o passo falso, grazie anche ad elementi come tenacia, classe, costanza e determinazione, ed una caratura artistica che hanno aiutato a rendere eterne atmosfere suadenti come quelle presenti fra i solchi di “Main man” o dell'altrettanto splendida “Rely on me” sottolineate entrambe da un forte impatto emotivo.
I Return seppero fare anche di meglio con il successivo “V” di appena un anno dopo che, invece di rappresentare il classico trampolino di lancio verso quel successo continentale, ne decretò lo split imprevisto durato un decennio, ovvero fino alla pubblicazione dell'album omonimo da parte della teutonica MTM records.
(Beppe Diana)


Genere: Melodic Rock
Anno di Pubblicazione: 1991
Etichetta: Sony/Columbia


Line up:
Knut Erik Oestgaard - vocals
Steinar Hagen - guitars
Tore Larsen - bass
Oyvind Haakonsen – drums


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