Li potremmo definire una formazione retro vintage, anche perchè
in occasione del loro secondo capitolo discografico, i savonesi Lucid
Dreams sono riusciti, in poco più di tre quarti d’ora a loro
disposizione, a rinverdire quella passione per quell’hard rock di
classe, squisitamente d'impostazione anni settanta, lo stesso
partorito fra le lande brumose poste al di la della manica circa un
trentennio addietro, arrivando ad imbastire un discorso compositivo
che riesce, in più occasioni, a farsi apprezzare per l’energia e la
vitalità sprigionata.
E proprio come per il precedente “Visions from cosmos 11”,
anche per il nuovo “The Eleventh Illusion”, le forze messe in
campo sono ancora una volta smodate, produzione e registrazione
d'alto rango, ed un song writng sicuramente più maturo ed omogeneo
che in passato, per un risultato finale che, pur non rinnegando le
proprie radici formative, riesce a risultare coinvolgente, e questo
grazie ad atmosfere e melodie dotate di una spiccata fruibilità di
fondo, che pongono i nostri sullo stesso piano dei vari Rival Sons,
The Answear ed Eldorado.
Moderatamente razionali, altre volte sicuramente più riflessivi e
visionari, a livello puramente lirico i Lucid Dream sono in grado di
servirsi di riferimenti mistici, riuscendo a tracciare un sottile
filo d’Arianna fra realtà ed immaginazione, ed ascoltando brani di
spessore come ad esempio “Leave me alone” e “Back to Cosmos11”,
poste a metà strada fra un torrido incrocio di rock d’impostazione
classica, e ritmi più sostenuti, che si dipanano fra reminiscenze di
Led Zeppelin ed Aereosmith, non si può che rimanere entusiasti.
Di tutt'altro appiglio l’abrasiva “The lightseeker”,
dall’incedere quasi ipnotico, mentre se la corrosiva “Evolution”
sembra il giusto tributo a formazioni come Free e Bad Company, brano
dotato di un’ottimo airplay radiofonico, il lirismo poetico che
s’insinua fra le trame della tenue “Two suns in the sunrise”,
delicata nel suo incedere persuasivo, non fa altro che infondere
maggiore considerazione e rispetto per questa piccola grande realtà
del panorama musicale tricolore!!!
Intenso, vibrante ed emozionante, cosa chiedere di più ad un
album autoprodotto di questa portata?
(Beppe Diana)
Lucid Dream Official Facebook
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